Saperla gestire fa la differenza
Il progetto “sPHeak: dialogo multicentrico sull'ipertensione arteriosa polmonare” - promosso da Dompé con centri specialistici di diverse aree del Paese - ha permesso di fare il punto su questa patologia rara, per certi versi poco conosciuta, e associata a un’aspettativa di vita sostanzialmente ridotta se non gestita e trattata adeguatamente.Il valore più grande del progetto: aver favorito occasioni di dibattito in Italia tra centri con livelli diversi di esperienza. Si è generato così un capitale condiviso di nuove conoscenze e una accresciuta sensibilità sulla possibilità di colmare alcuni gap, di ricercare maggiore sostenibilità del sistema attraverso un patient journey più fluido.Il progetto ha visto il coinvolgimento di specialisti di diverse aree regionali (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Umbria, Abruzzo).
Dallo studio è, inoltre, emersa la fotografia di un’Italia variegata quanto a gestione della malattia con aspetti trasversali e comuni un po’ a tutti (al netto di alcune realtà) per quanto riguarda i principali bisogni irrisolti del paziente. Ha consentito, inoltre, di raccogliere tutti i punti di vista fondamentali per comprendere le dinamiche che dovrebbero modellare al meglio il percorso di diagnosi e cura del paziente. Il network, ad esempio, si presenta come un momento imprescindibile per garantire un adeguato percorso diagnostico e per fornire al paziente le risposte diagnostiche e terapeutiche più appropriate e più avanzate. E’ possibile con questo approccio ridurre l’intervallo medio tra l’insorgenza dei sintomi e la diagnosi, supportare i centri periferici che hanno minore esperienza, aumentare la collaborazione tra clinici e associazioni dei pazienti, creare figure di riferimento all’interno delle strutture ospedaliere, migliorare il coordinamento tra specialisti di varie branche (cardiologia, pneumologia, ma anche reumatologia e gastroenterologia) per gestire al meglio la complessità di questi malati.