Le malattie della vista e il metabolismo nelle performance sportive sono al centro dei progetti selezionati da Dompé con la Call 4 Ideas ‘Side by side for innovation’
Milano, 20 febbraio 2019.
Una retina organoide in 3D su hardware chip per studiare le malattie della vista e un integratore basato sul microbiota intestinale per migliorare le performance degli sportivi. Sono questi i progetti di innovazione in Oftalmologia e Nutrition&Wellbeing selezionati da Dompé tra le 86 proposte giunte da tutto il mondo in risposta alla prima Call for Ideas “Side by side for Innovation”.
Il contest di open innovation lanciato da Dompé, azienda biofarmaceutica italiana focalizzata sull’innovazione, ha raccolto 48 idee dall’Italia e 38 dall’estero nell’arco di quattro mesi. Chiusa a ottobre, la Call for ideas rivolta a start-up, gruppi di ricerca accademici, centri di ricerca pubblici e privati ha consentito di valutare 34 idee per tool digitali, 31 per tecnologie, 14 per nuove molecole o formulazioni, 7 per altre aree tematiche. Dopo un periodo di consultazioni sono stati selezionati i progetti di BIOND Solutions BV, spin-off dell’Università di Delft (Paesi Bassi) per l’area oftalmologica e quello della start-up GeckoBiotech di Roma per l’area nutrizione e benessere.
Il progetto BIOND, olandese ma fondato dagli italiani Nikolas Gaio e Cinzia Silvestri insieme allo spagnolo William Fausto Quirós-Solano, punta a unire l’idea degli organoidi coltivati da cellule staminali con la tecnologia degli Organ-on-Chips (OOCs). La tecnica OOCs consiste nel combinare il tessuto umano con un chip microfluidico per replicare le condizioni “in vivo”. Una volta sviluppato, l’hardware consentirà di creare un modello di retina il cui potenziale utilizzo potrà riguardare lo sviluppo di farmaci, le simulazioni di patologie e le terapie personalizzate.
Il progetto italiano MicroBioPRO di GeckoBiotech, ideato da Daniele Verdemare, Cristiano Refi e Pier Francesco Rapisarda, intende invece realizzare integratori probiotici alimentari pensati per atleti professionisti. Attraverso analisi personalizzate con tecniche biomolecolari di sequenziamento massivo del DNA è possibile ottenere una mappatura completa delle famiglie microbiche dell’intestino. L’integratore consentirà di equilibrare la microflora batterica in modo mirato, per mantenere lo stato eubiotico intestinale portando beneficio al metabolismo, allo sviluppo di livelli energetici naturali e quindi al miglioramento delle performance atletiche.
Entrambe le startup avranno a disposizione un funding di 20mila euro, il massimo consentito dalla Call for Ideas. BIOND, lo userà per ottimizzare la propria tecnologia brevettata in base alle necessità delle istituzioni accademiche impegnate nello studio delle malattie della retina. Il passo successivo sarà inserire gli organoidi retinali 3D nel chip, per generare un modello e poi effettuare il test in vitro. MicroBioPRO, ora in fase di sviluppo dei prodotti e validazione dei kit diagnostici, userà la somma per la produzione e commercializzazione dei probiotici e dei kit stessi.
Sono molte tuttavia le proposte di valore innovativo pervenute in risposta alla Call For Ideas. Dopo il vaglio del team Open Innovation Dompé e un gruppo di 20 finaliste è stato esaminato da un comitato indipendente di cinque esperti: Giovanni Staurenghi, professore di Oftalmologia dell’università Statale degli Studi di Milano; Marta Gaia Zanchi, professoressa della School of Medicine all’università di Stanford; Oriana Ciani, professoressa associata in Health Economics alla Bocconi; Pietro Blumetti, biologo nutrizionista ufficiale della Federazione italiana sport invernali (FISI); Francesco Inguscio, CEO e rainmaker di Nuvolab. Ecco le altre 18 startup e i loro progetti:
Oftalmologia
- NanoC-kit
Nutrition&Wellbeing
- Geras Solutions AB