Rafael Cypriano Dutra, uno degli scienziati più citati del mondo è nei laboratori Dompé
Si chiama Rafael Cypriano Dutra, ha 39 anni ed è uno dei 500 mila scienziati – di tutte le discipline – più citati nel 2021 a livello globale da uno studio condotto all’università di Stanford della fine del 2022. In Italia dalla primavera del 2022, è l’attuale direttore della ricerca traslazionale nella sede Dompé di Napoli. Rafael ha alle spalle una carriera accademica; prima di entrare in Dompé era infatti professore ordinario di farmacologia all’Università federale di Santa Catarina (UFSC) di Florianopolis, nel sud del Brasile. È grazie alle ricerche svolte a Florianopolis che Rafael è oggi tra i 24 ricercatori provenienti da UFSC, risultando tra questi l’ottavo in assoluto.
La sua ricerca si concentra principalmente sulle malattie autoimmuni, da quelle cutanee fino alle intestinali, incluse quelle che riguardano l’ambiente epatico. “Gli oltre 80 paper scientifici pubblicati durante il mio lavoro decennale presso l’UFSC – dal 2012 al 2022 - riguardano la ricerca di base sulle malattie come la sclerosi multipla e le artriti reumatoidi. Ma mi sono occupato anche di dolori neuropatici e di malattie collegate all’uso di chemioterapici”, racconta Cypriano Dutra. “Oggi continuo a lavorare tra farmacologia, immunologia e neuroscienze in ricerca preclinica su modelli animali, ma in modo traslazionale, ossia individuando quelli che possono trovare applicazione clinica anche sulle persone”.
Se dal punto di vista della comunità scientifica l’inclusione nel database dei top scientist significa guadagnare in autorevolezza e visibilità, allo stesso tempo è “un riconoscimento per un lungo percorso di lavoro e dedizione di cui sono orgoglioso e di cui è emersa la qualità in concomitanza con la pandemia di Covid-19”, prosegue, “ma significa anche avere più responsabilità, sia nei confronti dei colleghi ricercatori sia dell’azienda”. Peraltro, come noto, i fondi su cui può contare la ricerca pubblica in America Latina sono limitatissimi, dunque raggiungere risultati scientificamente notevoli è ancora più complesso, così come costruirsi una reputazione e una notorietà che vada oltre i confini nazionali.
E se l’ambiente universitario lascia più libertà e flessibilità ma risulta ancora troppo burocratico, la vita in azienda offre nuove prospettive: “La cosa più importante per me ora non è più pubblicare paper interessanti, ma collaborare a realizzare farmaci e portarli alla fase clinica e alla futura approvazione”, spiega. “Come dipendente Dompé voglio contribuire a migliorare sempre più quello che facciamo, restando all’avanguardia produttiva e scientifica”.
Dalla ricerca pubblica a quella privata, spostandosi dal Brasile all’Italia, il nuovo percorso intrapreso in Dompé da Cypriano Dutra è un grande salto da molti punti di vista. “Cambiare continente resta comunque una grande sfida, sia per la lingua e cultura sia perché parte della mia famiglia continua a vivere in Brasile. Con grande piacere ho accettato l’invito ricevuto nel 2021 dall’azienda, con cui già avevo avuto contatti, e sono molto felice di essere in Italia, dove ho radici e di cui ho anche la cittadinanza”.