I risultati pubblicati oggi su Science Advances spiegano come nel tessuto polmonarela proteina SARS-CoV-2 Spike (S) interagisca con il recettore degli estrogeni umani Alpha (ERα).Un team italo-americano di ricercatori tra cui i componenti di due unità di ricerca del Centro Cardiologico Monzino, IRCCS, ha pubblicato in pre-print sul sito bioRxiv uno studio che dimostra come l'interazione della proteina SARS-CoV-2 (S) Spike con ERα incrementi l'attività pro-coagulante delle cellule endoteliali, aumentando il potenziale rischio di trombosi. I ricercatori hanno anche mostrato che due varianti mutate della proteina Spike disegnate da Dompé farmaceutici perdono l’attività pro-coagulante, pur mantenendo l’immunogenicità della proteina virale. Questo permetterebbe l’immunizzazione contro il virus abolendone le proprietà trombogeniche residue.I primi indizi dell’interazione tra la proteina Spike del virus e i recettori umani degli estrogeni arrivano dal lavoro della piattaforma di supercalcolo EXSCALATE di Dompé farmaceutici che nel 2023 utilizzerà il supercomputer Leonardo del Cineca, 4° al mondo per potenza di calcolo.