La sicurezza sul lavoro è più digitalizzata che mai

28/04/2022

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, celebrata il 28 aprile, è l’occasione perfetta per fare un punto della situazione e per promuovere la salute e il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza negli ambienti lavorativi, anzitutto al fine di ridurre gli incidenti. Ne abbiamo parlato con Stefania Scarsella, Head of Global EHS di Dompé.

La pandemia di Covid-19 ha ridisegnato il concetto di sicurezza in ambito lavorativo. In molti settori ritenuti essenziali per tutta l’emergenza sanitaria la sicurezza dei lavoratori e il rispetto delle regole si sono dovuti coniugare con la stabilità operativa.

“La nostra azienda, in quanto farmaceutica, per tutta l’emergenza sanitaria è sempre rientrata tra le attività essenziali, mantenendo la continuità operativa pur dovendo ogni volta riorganizzare le attività in base alla rapida evoluzione delle norme in vigore”, racconta Stefania Scarsella, Head of Global EHS di Dompè. “Di fatto, dal 31 marzo di quest’anno l’emergenza è cessata, ma questo non significa che il Covid-19 sia superato in tutto e per tutto: lo stesso Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha suggerito di mantenere validi i protocolli fino al prossimo 31 dicembre, ribadendo una volta in più l’importanza di tutelare le persone dal rischio di contagio”.

Un ruolo di grande importanza è svolto dall’infrastruttura high tech che permette di valutare con maggiore attenzione i dati a disposizione, oltre che di promuovere la corretta formazione dei lavoratori. Grazie all’utilizzo di intelligenze artificiali, sistemi IoT (Internet of Things) e big data è possibile monitorare la situazione in tempo reale, facilitando il controllo e anticipando situazioni potenzialmente pericolose. In proposito Scarsella specifica: “I nuovi strumenti digitali ci hanno aiutato a tabulare e condividere i dati, per dare alla dirigenza visibilità di quanto stia accadendo e poter intervenire tempestivamente in caso di necessità”.

Inoltre, in tutte le aziende, a livello nazionale, gli aspetti di salute e sicurezza sono stati regolarmente sottoposti a verifica da parte di enti esterni, chiamati a controllare che i protocolli fossero scrupolosamente rispettati. “Fin dall’inizio della pandemia, periodicamente vengono inviati report ai vari comitati, al Comitato Unità di Crisi, al Comitato di sede e all’organismo di vigilanza, in quanto l’azienda – come persona giuridica – ha delle responsabilità di rilievo in termini di salute e sicurezza dei lavoratori”, continua Scarsella.

Importanti almeno tanto quanto i controlli esterni sono poi i sistemi di verifica interni, per monitorare l’evolversi della situazione e gestire in maniera efficace eventuali situazioni di emergenza.

Per migliorare continuamente i protocolli è importante il contributo di tutti i lavoratori, che devono partecipare attivamente e segnalare eventuali problematiche “In fin dei conti, però, a fare la differenza è il rapporto informale con le persone”, aggiunge Scarsella. “Tutto è normato nei minimi dettagli e le regole sono spesso rigide, chi riceve i regolamenti talvolta li adotta mal volentieri perché si sente costretto. Lo strumento che personalmente utilizzo per mantenere un clima disteso e sereno”, ammette, “è la spiegazione e la comunicazione: non servono tanto le regole imposte con un atteggiamento di superiorità, bensì il dialogo e il confronto, cercando di trasmettere dei messaggi chiari”.

“Noi abbiamo implementato anche delle newsletter ad hoc che ogni mese trattano un tema diverso sulla sicurezza, per coinvolgere ancora più da vicino i colleghi”, sottolinea Scarsella.

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