Un piano strategico per investire nelle Scienze della vita
La ricerca sul tema "La rilevanza della Filiera Life Sciences in Lombardia e in Italia", curata dal Centro studi di Assolombarda e illustrata in occasione del recente "Milano Life Sciences Forum 2022", ha dimostrato l'importanza assunta dal comparto e ha certificato le potenzialità del modello lombardo, oltre che il suo impatto sull'intera filiera nazionale.
La ricerca sul tema "La rilevanza della Filiera Life Sciences in Lombardia e in Italia", curata dal Centro studi di Assolombarda e illustrata in occasione del recente "Milano Life Sciences Forum 2022", ha dimostrato l'importanza assunta dal comparto e ha certificato le potenzialita del modello lombardo, oltre che il suo impatto sull'interafiliera nazionale. l "numeri", del resto, parlano chiaro: se in Italia, nel 2021, il valore della produzione ha raggiunto i 250 miliardi di euro, in Lombardia, sempre nello stesso anno, la voce considerata ha superato i 74,5 miliardi. Un trend positivo che si vince anche dando uno sguardo all'impatto della filiera sul prodotto mterno lordo: se il settore, in Italia, presenta un indotto pari al 10,6% del,Pil, l'incidenza del sistema in Lombardia risulta ancora superiore ed e pari al 13% dell'indicatoredella ricchezza regionale. Si tratta di un dato non casuale che trova la sua origine nella cornice di un ecosistema unico nel suo genere, in cui le imprese, anche nel settore delle Lifesciences, concorrono allo sviluppo dei territori insieme agli altri attori istituzionali. Una evidenza, questa, che e strettamente connessa al ruolo dell'industria che, da sola, attiva il 44% del valore della produzione (32,6 miliardi di euro) e il 36% del valore aggiunto (9,7 miliardi di euro) dell'intera filiera. Per sostenere questo sistema nel confronto con i competitor internazionali, dobbiamo fare di più. Assolombarda, in tal senso, sta facendo la sua parte: continua a invocare un maggiore impegno da parte delie istituzioni, a rivendicare una maggiore considerazione del contributo offerto dall'industria e, soprattutto, a chiedere una sempre piu stretta sinergia pubblico-privato per offrire nuove prospettive di sviluppo. Certo, il dialogo non basta: le risorse rappresentano un tema cruciale. Eppure, in questo momento, in base ai dati del Nadef, le previsioni di spesa sanitaria risultano in controtendenza rispetto ai reali bisogni del Ssn e dei cittadini, con una riduzione della sua incidenza sul Pil dal 7,1% nel 2022 al 6,1% nel 2025. Una dinamica che rischia di rninare questo percorso di crescita rendendoci ancora fanalino d'Europa sul versante degli investimenti ris etto alle prir1dpali regioni europee come Catalogna, Baden Wurttemberg e Ile de France. Il Pnrr, in quest'ottica, non puo essere considerato come la panacea di tutti i mali: il piano rappresenta un'opportunita ma non puo sopperire all'assenza di obiettivi strategici, comuni a istituzioni e imprese: solo per citarne alcuni l'upskilling dei professionisti sanitari, il rinnovo del parco ' tecnologico delle strutture sanitarie, la transizione ecologica e digitale. Si tratta di sfide non piu procrastinabili che vanno affrontate con una logica di sistema nell'ottica di promuovere, ulteriormente, l'eccellenza del nostro Made in Italy e delle strutture del servizio sociosanitario regionale. Per fare questo abbiamo bisogno di un piano strategico per le Scienze della vita capace di considerare le risorse impiegate nel settore non come una spesa, ma come un investimento per la salute de!cittadino. Ma non solo: nella messa a terra del Pnrr dobbiamo promuovere una sempre piu stretta e soIida collaborazione tra sistema pubblico e industria, specialmente su alcuni temi: telemedicina, ammodernamento delle tecnologie, ricerca biotecnologica e sanitaria solo per citarne alcuni. A proposito della necessita di operare come sistema: penso che un buon primo banco di prova sia rappresentato dalla candidatura come terza sede europea de!Tribunale unificato dei brevetti (specializzata in chimica, farmaceutica e Life sciences) di Milano. Qui, del resto, industr a, universita e poli ospedalieri sviluppano quelle sinergie che ogg1 sono cruciali per l'Italia e che mettono al centro la cura della persona. In questa logica, anche in passato, come Assolombarda abbiamo sostenuto convintamente questo dossier. Una indicazione chiara, la nostra, della quale oggi siamo ancora piu strenui sostenitori. Vincere questa partita andrebbe a vantaggio del Paese e dell'intero settore: incoraggerebbe il tessuto produttivo a innovare ea investire ancora di più.