Stefania, Andrea, Abdallah «Saremo medici-ingegneri»
I ragazzi prescelti e la consapevolezza di un futuro «ibrido»
Stefania, Andrea e Abdallah hanno talento. Dimostrato durante la prima fase della loro carriera studentesca. Però necessitavano di una rampa di lancio economica e motivazionale per spiccare il volo nell'alta formazione. L'assist di Fondazione Dompé, che ha messo a disposizione, di loro come di tanti altri giovani promettenti, 2 milioni di euro, a sostegno di lauree magistrali e dottorati di ricerca internazionale nel campo della Life Science, è stato fondamentale. Sulla possibilità che, tra loro, possa esserci lo scopritore di cure contro il cancro o vaccini contro i virus, si può già scommettere, come appunto ha fatto Dompé. Stefania Scamacca, appena 18 anni, diplomata al liceo classico europeo di Catania, grazie a questa borsa di studio ha cominciato l'avventura targata Medtech che prevede tre anni al Politecnico di Milano e tre all'Humanitas di Rozzano. «Penso che possiederò le capacità giuste per la professione del futuro: essere sia ingegnere che medico significherà avere a disposizione gli strumenti per veicolare le tecnologie al servizio della cura e prevenzione della malattie — racconta dalla sua Sicilia —. Già adesso le tecniche che stiamo imparando sono avveniristiche e i progressi non potranno che aumentare in numero e portata. In futuro un medico dovrà saper maneggiare benissimo i computer, anche in sala operatoria. Noi ci stiamo preparando per questo». Andrea Marchetto arriva dal Piemonte, ha tre fratelli che studiano come lui. Conscio dell'impossibilità, senza l'appoggio di Fondazione Dompé, di poter intraprendere un percorso scolastico di altissimo livello, fa capire di essere decisissimo a sfruttare l'occasione. «Ho terminato il triennio in biotecnologie e adesso sono iscritto alla laurea magistrale Biomedical Omics (l'insieme delle discipline biomolecolari nella medicina di precisione). Potrò presentare un mio progetto di ricerca che sarà sviluppato all'interno di un gruppo già operativo all'Istituto europeo di Oncologia di Milano - spiega -. Vorrei occuparmi proprio della nuova frontiera della medicina oncologica che vedrà l'uomo e l'intelligenza artificiale sempre più alleati tra loro. In futuro dovremo saper mettere a disposizione dei chirurghi una massa di dati sempre più vasta». Ha nazionalità palestinese Abdallah Alshatali, 19 anni, che ora frequenta anch'egli a Milano il Medtech con un sogno ben delineato nella mente: «Ho intenzione di proseguire gli studi e la specializzazione nella ricerca medica. Ovviamente la scelta della mia specializzazione sarà influenzata dall'ingegneria e dalle sue evoluzioni nel corso del tempo. Ad esempio, c'è questa nuova opportunità data dalla Telechirurgia, che prevede la possibilità di effettuare interventi a distanza anche notevole: l'operatore, tramite un monitor che gli consente l'osservazione continua del campo operatorio, compie le varie manovre dell'intervento che, teletrasmesse, vengono esattamente ripetute sul paziente dal robot. 11 campo della medicina è dunque in continua evoluzione e necessita di nuovi innovatori: ho intenzione di essere tra quelli. Perciò ringrazio Fondazione Dompé per avermi facilitato l'opportunità di realizzare il mio sogno — conclude Abdallah —, apprezzo i loro sforzi per realizzare uno degli obiettivi globali che è l'istruzione di qualità».
Focus
Sono 14 le borse di studio per le lauree magistrali, più due i dottorati di ricerca finanziati quest'anno da Dompé. E sta già per partire il ciclo di selezioni del 2021. Per quest'anno il gruppo farmaceutico conferma l'impegno di 2 milioni di euro. Ma dal 2022 il sostegno economico aumenterà perché l'iniziativa sarà estesa anche agli Stati Uniti. Dompé, 800 dipendenti tra Italia e Usa, reinveste circa il 15% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo.