Ricerca collegata all'industria «A Napoli il binomio è vincente»
Dibattito di Materias con il ministro Messa e il presidente di Intesa Sanpaolo
Gross Pietro: «Intesa Sanpaolo al Sud ha una quota di mercato negli impieghi superiore alla raccolta è la prova che senza il Meridione l'Italia non può ripartire»
Un incontro tra il mondo che produce conoscenza, la scienza, la ricerca, e quello che la utilizza, che la rende un prodotto. Così il presidente di Materias, Luigi Nicolais, sintetizza efficacemente il senso di from research to business, che riunisce a Napoli, per la prima volta, grandi aziende che credono in questa scommessa, il mondo universitario, le Academy che hanno sperimentato a San Giovanni a Teduccio come possa funzionare concretamente una sinergia tra ricerca, innovazione e mondo delle imprese, come rileva il Rettore della Federiciana Matteo Lorito.
Laddove è fondamentale che pubblico e privato operino in sinergia, che l'industria sia dall'inizio parte costituente della ricerca. E il Sud che funziona. E gli esempi partenopei di successo in tal senso non mancano, come ricorda Giorgio Ventre, direttore Apple Academy: da Tim a Cisco. «Se l'obiettivo è costruire una robusta domanda di innovazione, non è possibile che per comprare tre computer nel mio Dipartimento universitario io debba fare la stessa trafila del Comune di Napoli».
Qui dove, due giorni fa, è stato inaugurato il nuovo laboratorio della piattaforma Exscalatedi Dompé farmaceutici al Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche della Federiciana, con oltre 40 ricercatori impegnati. Come dire, la sinergia tra pubblico e privato in innovazione comincia a dare i propri frutti. Sergio Dompé, ceo e presidente della Dompé farmaceutici, lo ribadisce, «Il vero petrolio per il nostro Paese è quello connesso alla capacità di fare ricerca e nulla come la pandemia ha dimostrato che la salute è economia essenziale».
E Arturo Licenziati, patron della Ibsa che a Morra De Sanctis in Irpinia produce il cerotto antidolore ed è uno dei soci di Materias, fa sapere che la sua azienda sta sviluppando un brevetto della società di Nicolais.
Tocca alla ministra dell'Università e Ricerca Maria Cristina Messa, tirare le fila: «È stato istituito un Fondo italiano per la Scienza, per mettere in contatto ricerca di base e industria, con i fondi del Pnrr lavoreremo per superare i divari, territoriali ma anche di competenze, partendo da ciò che già abbiamo fatto».
L'assessore Valeria Fascione sintetizza: «La Regione Campania sta finanziando Università, Centri di ricerca, istituti del Cnr, incubatori su animazione e scouting, già investiti i primi 100 milioni per il trasferimento tecnologico». In questa partita un ruolo privilegiato lo svolge un attore decisivo quale il mondo della finanza. Enrico Resmini di Cdp Venture Capital Sgr auspica un'accelerazione del finanziamento diretto e indiretto dell'innovazione, riducendo il divario esistente con i Paesi europei.
Gianmaria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, banca oggi nel capitale di Materias, dopo averla conosciuta in Israele nel 2020, spiega al Corriere del Mezzogiorno che «un grande gruppo creditizio non può ignorare che la ricerca è alla base dell'innovazione e questa a sua volta è indispensabile alla crescita delle imprese. Nel Mezzogiorno questo processo è ancor più centrale. Stiamo assistendo a una crescita di nuove iniziative al Sud nell'ambito dell'Università e degli investimenti privati volti a sviluppare ricerca collegata all'innovazione e al suo utilizzo nel tessuto delle imprese. Ne è conferma il numero delle aziende innovative, che cresce ad un tasso nettamente superiore alla media nazionale. Noi le aiutiamo a nascere e crescere e questo processo è favorito se esistono delle infrastrutture di ricerca e sviluppo come Materias». Gros Pietro ricorda poi che «Intesa Sanpaolo al Sud ha una quota di mercato negli impieghi superiore alla raccolta: e la testimonianza che senza il meridione l'Italia non può ripartire. Il grande capitale di Napoli e del Sud sono I giovani e l'eccellenza dei suoi poli universitari. È da questo che deve partire la rinascita economica di questa città: il fatto che grandi aziende italiane e internazionali stiano investendo in quest'area lo conferma».