Prodotta all'Aquila la super molecola per le cure sperimentali sul Covid

13/05/2020

STABILIMENTO DOMPÉ AUTORIZZATO DALL'AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

Si chiama Repavid19 ed è lo studio clinico autorizzato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa): i test sui primi pazienti a fine marzo all'ospedale San Raffaele di Milano

Si chiama Repavid19 lo studio clinico autorizzato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per il trattamento dei pazienti affetti dalle forme più severe di Covid 19. La sperimentazione porta la firma abruzzese: la super molecola, la prima del genere in Italia, è stata testata e sviluppata nel polo di ricerca ed è produzione dello stabilimento Dompé dell'Aquila.
PRIMO TRATTAMENTO. «Il trattamento, già testato sui primi pazienti a fine marzo all'ospedale San Raffaele di Milano, con risultati incoraggianti rispetto al contenimento delle complicazioni polmonari più severe del Covid-19, avrà accesso a una fase ulteriore di sperimentazione», fanno sapere da Dompé, «che coinvolgerà progressivamente 48 pazienti nella fase due e cento pazienti nella fase tre, per una durata di circa due mesi». Lo studio troverà applicazione in tre ospedali del nord: il San Raffaele e il San Paolo di Milano e l'ospedale di Circolo di Varese. Coordinatore del progetto è il professor Alberto Zangrillo, direttore di anestesia e rianimazione generale e cardiochirurgica dell'ospedale San Raffaele. «Reparixin, questo il nome della molecola sviluppata da Dompé farmaceutici in ambito oncologico, ancora in fase di sperimentazione, è il primo trattamento italiano contro il Covid-19», spiegano da Dompé, «in passato è stato sperimentato nel campo dei trapianti, per contrastare l'attivazione dell'infiammazione conseguente alla riperfusione degli organi al momento del trapianto stesso».
COME FUNZIONA. La molecola interviene, inibendo l'azione di un mediatore dell'infiammazione denominato interleuchina 8, una delle proteine che si è dimostrata essere associata al processo di infiammazione a carico dei polmoni durante l'infezione da virus Sars-Cov2 . «DI conseguenza, questa azione è potenzialmente utile nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 più severi», sottolineano da Dompé, «dove l'eccessiva risposta del sistema immunitario rappresenta uno dei principali meccanismi di danno delle vie respiratorie».
FARMACO AUTORIZZATO. L'Agenzia italiana per il farmaco ha spiegato che «è stato autorizzato uno studio adattativo, randomizzato, controllato, di fase 2/3, di superiorità verso placebo che valuterà l'efficacia e la sicurezza del Reparixin. ll farmaco, che finora non aveva autorizzazione, è un bloccante sintetico dell'attività biologica del Cxc ligand 8 che; in modelli animali e test in vitro ha dimostrato la capacità di contrastare la chemiotassi indotta dal Cxcl8 e, quindi, l'infiltrazione tissutale da parte di cellule leucocitarie, con conseguente riduzione del danno a carico di diversi organi e tessuti, mediato dai processi infiammatori sia cronici che acuti». Nello studio in oggetto, «il farmaco Reparixin viene proposto per il trattamento della polmonite secondaria ad infezione da Sars-Cov-2», chiarisce l'Aifa, «in soggetti con un quadro clinico severo. Lo studio sarà coordinato dall'Istituto di ricerche San Raffaele di Milano».
L'AZIENDA. La Dompé, con otto linee produttive e sessanta milioni di confezioni prodotte all'anno, ha all'Aquila il polo produttivo e di ricerca e sviluppo: 160mila metri quadrati di superficie che ospitano i laboratori di ricerca, la produzione dei farmaci di sintesi e biotecnologici, il magazzino, le utility e gli uffici. Inaugurato nel 1993, è stato arricchito nel 1996 dalla realizzazione di un impianto pilota biotech, completato nel 2014. Nel quadriennio 2014-2018 sono state ampliate le linee produttive e, lo scorso anno, l'area logistica. Nel polo aquilano, dove è avvenuta la sperimentazione del Repavid19, sono attive due linee: i farmaci in sintesi come granulati e granulati ricoperti, gocce, spray, sciroppi e collutori e i principi attivi biotecnologici (Nerve growth factor). Dompé svolge attività di ricerca in un network di oltre 300 centri e università nel mondo, con cui ha realizzato 27 clinical trial per 2mila pazienti.

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