Pass, scatta l’obbligo - No vax e boom malati - Atm taglia le corse

15/10/2021

Oggi 272 autisti senza green pass e 15% col certificato medico

ASSOLOMBARDA - Dompé: «Pagare tamponi ai dipendenti è incentivo alla disobbedienza».

C'è grande attesa e tensione nei luoghi di lavoro alla vigilia dello scattare dell’obbligo di Green Pass. All'alba inizieranno i primi controlli sui lavoratori delle aziende pubbliche e private: impossibile, se non in alcuni casi, conoscere in anticipo il comportamento dei dipendenti, ovvero quanti si presenteranno senza il Certificato, quanti mostreranno il risultato di un tampone, se non vaccinati, quanti saranno semplicemente assenti o in malattia. Siamo in un momento in cui c’è tensione nel Paese.

«Siamo consapevoli che in una fase iniziale ci potrà essere qualche difficoltà» - la premessa del sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Andrea Costa - perchè siamo di fronte a un provvedimento importante e invasivo ma il Governo è disponibile ad affrontare eventuali criticità. L'importante è partire e domani partiamo», ha concluso Costa. Quello che si sa è che saranno 272 i dipendenti di Atm, per la maggior parte macchinisti, che non si presenteranno a lavoro per la mancanza del certificato. Previsti disservizi in particolare per le corse di superficie, mentre dovrebbe essere più o meno regolare il servizio in metropolitana.

A fronte del picco del tasso di malattia previsto per oggi, del 15 per cento più alto rispetto al trend giornaliero, l'azienda dei trasporti ha riorganizzato i turni per sopperire alla carenza di organico. Prevista una contrazione del 4 per cento delle corse solo nella gironata di oggi, su un totale di 25mila viaggi in superficie al giorno. Si stima quindi che aumenteranno i tempi di attesa di autobus e tram. Il servizio in metro dovrebbe invece essere regolare, anche se non si possono escludere intervalli più lunghi tra un treno e l'altro. Stesso discorso per Trenord, l'azienda del trasporto ferroviario regionale. Sono 55 i dipendenti, di cui 37 tra macchinisti e capotreno, che non si presenteranno in servizio. Non si registrano, in questo caso, incrementi di assenze per malattia.

Con questi dati - fa sapere l'azienda in una nota - il traffico ferroviario lombardo non dovrebbe subire ripercussioni. Disservizi attesi nella raccolta rifiuti e pulizia delle strade, particolarmente delicati durante il week end per l'intensa attività di ristoranti e locali (la raccolta dell'umido dei ristoranti e per la pulizia delle strade nelle zone della movida in particolare avvengono il sabato notte e la domenica mattina). Previsto un tasso di assenze del 10 per cento circa tra i lavoratori, impossibilitati in molti casi a sottoporsi a tampone in tempo utile.

Si tratta di 300 lavoratori circa senza pass che potrebbero anche salire a 350 per le malattie. Nessun lavoratore «di riserva» pronto a scendere in campo per Atm nè per Amsa che contano quindi di garantire il servizio con le forze a disposizione. Oggi e il weekend saranno l'effettivo banco di prova dell'impatto dell'introduzione dell'obbligo sulle aziende e sui servizi ai cittadini. Si toccherà con mano anche il tasso di assenteismo nel Comune e nei vari settori.

Così se per il vicepresidente di Assolombarda Sergio Dompé rispetto ai tamponi pagati dalle aziende ritiene che «non si può e non si deve premiare un atteggiamento di disobbedienza civile. Perchè questo è», Atm e Trenord hanno deciso di andare incontro alla richiesta dei sindacati di siglare una convenzione con il San Raffaele e con l'Istituto Auxologico che hanno in essere un accordo per la medicina del lavoro: per i dipendenti una corsia preferenziale per i tamponi rapidi al costo di 15 euro.

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