Marcegaglia: il 2021 anno della rinascita, uniti per una crescita sostenibile ed equa

08/10/2021

Le raccomandazioni delle imprese. Oggi la Dichiarazione finale del B20 sarà consegnata a Draghi. La presidente: «Basta ideologie, si può cambiare ma servono impegni chiari e forti, scelte responsabili dei Governi».

«Trasmettiamo al G20 raccomandazioni politiche e azioni misurate e monitorate per ridefinire il futuro».

Non si possono vincere le sfide globali senza un efficace approccio multilaterale e una forte cooperazione.

Quasi un anno di lavoro, oltre mille delegati e duemila partecipanti, suddivisi nelle task force, una community di 6,5 milioni di imprese. Sono arrivati alle battute finali i lavori del B20, il G20 delle imprese. Oggi la chair Emma Marcegaglia consegnerà al presidente del Consiglio Mario Draghi le raccomandazioni del mondo dell'impresa, per sottoporle al tavolo dei governi dei 20 grandi della terra. «Si può cambiare rispetto al passato, le cose si possono fare, non serve nessuna ideologia, ma responsabilità e pragmatismo», ha detto Marcegaglia ieri, prendendo la parola subito dopo l'intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

Tutti e due hanno chiesto azioni concrete: «Mentre guardiamo al futuro, dalla crisi alla ripresa, è giunto il momento di essere uniti, di mettere in atto impegni chiari e forti», ha scandito Marcegaglia. Ieri è stato il primo giorno di lavori: i presidenti e co-presidenti delle task force hanno illustrato le proposte, frutto di mesi di dibattito: non solo raccomandazioni, ma impegni precisi, con azioni e obiettivi misurabili da oggi al 2024.

Marcegaglia lo ha sottolineato: «Trasmettiamo al G20 raccomandazioni politiche e azioni misurate e monitorate dai Kpi allo scopo di ridefinire il futuro». Ci saranno nel testo 32 policy reccomendation, 93 call to action, 37 kpi (indicatori di performance). «Il mondo dell'impresa vede soluzioni dove gli altri vedono problemi, trova il consenso quando gli altri litigano, crea equilibri dove gli altri non riescono a mettersi d'accordo». Le aziende sono chiamate a stimolare la crescita economica, a generare occupazione, a diffondere le innovazioni, promuovere il progresso verso il traguardo di zero emissioni nette, a ridurre le disuguaglianze e a soddisfare molti altri bisogni: «Siamo consapevoli della nostra grande responsabilità e ne siamo orgogliosi, siamo determinati a contribuire al superamento della crisi e a ripristinare un nuovo paradigma sociale», ha detto Marcegaglia.

È il mondo dell'impresa che può essere in grado di aiutare i paesi a realizzare una collaborazione più stretta. Così come deve essere più forte la collaborazione tra pubblico e privato: «Abbiamo bisogno di un rinnovato e più profondo partenariato pubblico-privato tra le nazioni». Collaborazione, unità: tra pubblico e privato e tra paesi. Serve una collaborazione tra gli Stati molto più forte per far sì che il 2021 sia l'anno della rinascita, «l'anno per dare inizio a una crescita sostenibile e inclusiva a lungo termine». E il G20 è la sede dove si condividono responsabilità e si concordano obiettivi e azioni. La convinzione profonda è che non si possano vincere le sfide globali senza un efficace approccio multilaterale e una forte cooperazione.

La ripresa infatti è in atto ma ci sono una serie di elementi che la frenano: vecchie e nuove vulnerabilità, frizioni geopolitiche, fattori economici-congiunturali che la rendono volatile e imprevedibile, dal prezzo dei gas, del petrolio, dalla disponibilità di materie prime. Dal B20 sono arrivate indicazioni chiare su come migliorare il commercio, su come progredire sul cambiamento climatico, sull'accesso ai vaccini, sull'empowerment delle donne, sui finanziamenti sulle infrastrutture sostenibili, sulla trasformazione digitale, sulla preparazione a shock futuri.

La discussione ieri ha visto coinvolti anche alcuni ministri, Daniele Franco, Economia; Vittorio Colao, Innovazione tecnologica; Roberto Cingolani, Transizione ecologica, Elena Bonetti, Pari Opportunità, Lugi Di Maio, Esteri. Oggi sono previsti gli interventi di Christine Lagarde, presidente Bce, e Janet Yellen, segretario al Tesoro Usa. II B20 Italy 2021 è il primo Business Group del G20 con una certificazione di sostenibilità Iso 20121.

B20, i chair dei gruppi di lavoro:

  • CLAUDIO DESCALZI

Action Council Sustainability & Global Emergencies - Governance globale e risposte comuni contro le emergenze

Il focus su tre emergenze globali: disastri ambientali, malattie infettive e incidenti informatici. Per le quali sono necessarie «una governance globale» e «una maggiore resilienza della catena del valore globale per incoraggiare risposte comuni alle crisi globali». Claudio Descalzi, ad di Eni e capo del B20 Action Council su Sostenibilità e emergenze globali, riassume così i risultati raggiunti dalla task force da lui presieduta e insiste sulla necessità di perseguire «una transizione giusta», che sarà tale, rimarca, «solo se ripartiremo i costi in modo equo, senza gravare sulle comunità vulnerabili».

  • SERGIO DOMPÉ

Task force Health & Life Sciences - Accelerare il ritmo dell'innovazione per la nuova normalità

II Covid-19 ci ha mostrato che oggi abbiamo un'opportunità unica per cambiare la sanità. Sergio Dompé, ceo dell'omonimo gruppo farmaceutico, ha guidato la task force Salute e Scienze della Vita. E dice che per raggiungere l'obiettivo servono tre cose: «In primo luogo, accelerare il ritmo dell'innovazione per costruire e consolidare una "Nuova Normalità"». Poi, nel caso delle autorità regolamentatorie, «valutare e misurare la salute come investimento e favorire la transizione verso modelli di Value Based Healthcare». Infine, «costruire sistemi sanitari resilienti e sostenibili».

  • FRANCESCO STARACE

Task force Energy & Resource efficiency - Prezzo della Co2, serve meccanismo a livello globale

«Dobbiamo indirizzare un sistema del prezzo della Co2, un meccanismo a livello globale anche basato su sistemi diversi tra loro. Questo è un punto cruciale e spero che la Cop26 di Glasgow possa dare un contributo importante». Questa una delle quattro raccomandazioni formulate dalla task force sull'energia guidata dall'ad di Enel, Francesco Starace. Fondamentale anche la definizione di una tassonomia per indirizzare i Flussi della finanza sostenibile. E ancora accelerare sull'uso di energia elettrica e altre fonti pulite, rendere resilienti le infrastrutture e tutelare l'equilibrio dell'ecosistema.

  • GIAMPIETRO BENEDETTI

Task force Employment & Education - Competenze sempre più sul campo grazie alle nuove tecnologie

La partita della ripresa si gioca anche sul terreno delle competenze. «La parola chiave - ha detto il presidente di Danieli e della task force su Occupazione ed Educazione, Gianpietro Benedetti - è "learning by doing", una soluzione che sarà favorita dalla disponibilità di nuove tecnologie». Queste «consentono di sviluppare le discipline tecniche specialistiche ma rimangono essenziali quelle umanistiche che permettono non solo di avere grandi tecnici e specialisti ma anche grandi personalità e imprenditori del futuro».

  • PATRIZIA GRIECO

Task force Integrity & Compliance - Cooperazione pubblico-privato contro la corruzione

«Il World Economic Forum - ha ricordato Patrizia Grieco, presidente di Banca Mps e della task force B20 su Integrity e Compliance - stima che il costo globale della corruzione sia di almeno 2,6 trilioni di dollari, il 5% del Pil globale». Secondo Grieco, occorre «puntare sulle tecnologie e sulla cooperazione pubblico-privato, per rafforzare le policy anticorruzione, e incorporare i temi ESG nella compliance aziendale, promuovendo pratiche di governance che innalzino la trasparenza e la leale concorrenza tra le imprese che operano nei Paesi del G20».

  • DIANA BRACCO

Women empowerment Special initiative - Donne necessarie per eccellere, servono azioni urgenti

«Nessun Paese potrà eccellere senza il contributo delle donne. Al di là di dichiarazioni e impegni, ciò di cui abbiamo bisogno, però, sono azioni». Subito. Partendo da questa considerazione Diana Bracco, presidente dell'omonimo gruppo e della task force sull'Empowerment delle donne, spiega che sono tre i Kpi individuati. «Includere più donne nella forza lavoro e in ambiti ad alta crescita come quelli Stem. Focalizzarci sulle competenze delle donne fin dall'educazione primaria e far crescere l'economia aprendo la strada alle donne verso posizioni di leadership».

  • BARBARA BELTRAME

Task force Trade & Investment - Contro la crisi priorità a commercio e investimenti

Per trasformare la crisi scaturita dalla pandemia Covid-19 in un’opportunità per tutti «dobbiamo invertire il ciclo protezionistico e superare la tempesta senza precedenti che si è abbattuta sulle imprese a livello mondiale. II commercio e gli investimenti - ha spiegato Barbara Beltrame, vicepresidente Affari internazionali di Confindustria e presidente della task force B20 Commercio e Investimenti - possono svolgere un ruolo decisivo nel contrastare gli effetti della pandemia, accelerare la ripresa economica e promuovere una crescita inclusiva e sostenibile».

  • CARLO MESSINA

Task force Finance & Infrastructure - Via le barriere per investitori privati e pubblici

Secondo Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo e presidente della task force del B20 su Finanza e Infrastrutture, la pandemia «ha reso ancora più importanti gli investimenti». Per questo «i governi devono creare un contesto di incentivi per il settore privato», bisogna pensare alla «rigenerazione urbana, incoraggiare investimenti responsabili in infrastrutture», «migliorare le condizioni e ridurre le barriere per investitori privati e pubblici». «Vediamo una grande opportunità attraverso strumenti finanziari per mobilitare risparmi privati», ha continuato. I membri del G20 possono «aiutare ad avere fondi di crescita per sostenere Pmi con business model innovativi».

  • MAXIMO IBARRA

Task force Digital Transformation - Infrastrutture digitali e accesso alla connettività limitati

«La trasformazione digitale - ha ricordato Maximo Ibarra, ceo Engineering e chair task force sulla Trasformazione digitale - è un motore globale di crescita economica, secondo l'Ocse il 60% del Pil globale sarà abilitato dal digitale entro il 2022». Permangono tuttavia punti deboli. Ad esempio «infrastrutture e accesso alla connettività sono ancora limitati, soprattutto nei Paesi a basso reddito, con 3,7 miliardi di persone che vivono ancora senza alcuna connessione a Internet secondo dati Ocse». Occorre «promuovere lo sviluppo delle competenze digitali in tutto il mondo e diffondere la consapevolezza sui vantaggi della tecnologia, in particolare per le Pmi».

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