Digitale driver della ripresa dall'export alle imprese 4.0

13/10/2021

Incontro a Roma sui temi chiave della ripartenza: Pnrr e mutamento dei paradigmi

Silver economy: i vantaggi dei servizi ad alta tecnologia perle generazioni over 65

Incusività, sostenibilità, digitalizzazione. Pilastri su cui poggia il rapido cambiamento dell'economia e del mondo che ci circonda, un mutamento culturale che offre straordinarie opportunità nei prodotti e nei processi. L'Italia si avvia ad un crescita sostenuta nel 2021 e nel 2022, grazie ad una forte ripresa e alle prospettive del Pnrr, ma le occasioni non vanno sprecate.

Un percorso virtuoso è stato tracciato ieri nell'incontro "Silver Economy, Made in Italy, Industry 4.0. Leve per la crescita del Paese" organizzato a Roma da Quadrivio Group - uno dei principali operatori nel settore degli investimenti alternativi, per il quale hanno parlato il Group Ceo Alessandro Binello e il Ceo Walter Ricciotti - e moderato dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini.

Per prima la Silver Economy, l'ecosistema di prodotti e servizi destinati a fasce di età più avanzata: «In termini di sviluppo è una importante opportunità per l'industria nazionale» ha detto Sergio Dompè, Presidente Dompè Farmaceutici. Il tema è centrale vista la curva di invecchiamento della popolazione, dato che nel 2033 è stimato che tre cittadini su quattro avranno più di 65 anni: «Il paese sta invecchiando, il rischio è che diventi Villa Arzilla» ha commentato Tamburini. Ebbene, ha detto Mariuccia Rossini, Presidente del Gruppo Korian, «questa è una opportunità di investimento per le Pmi, per creare filiere, attraverso piattaforme digitali». Ma tutto questo segmento, in fortissima crescita e non solo in Italia, ha bisogno di programmazione e investimenti, su cui possono intervenire fondi pensione, casse previdenza, private equity.

Accanto a questo mondo la fine del periodo di emergenza ha fatto tornare in forza tutto il mondo del "made in Italy", che complessivamente ha recuperato i livelli del 2019. Per tutti ha parlato Pietro Ferrari, vice presidente della casa di Maranello, e ha ricordato le parole del padre, il grande Enzo Ferrari: «Qual è la migliore delle nostre auto? La prossima», a rimarcare la continua ricerca e innovazione. Su Industria 4.0 Roberto Crapelli, Managing Partner Industry 4.0 Fund, ha osservato: «Tra Amburgo e Roma ci sono 12-13mila aziende con un fatturato di 50-300 milioni che negli ultimi tre anni con Industria 4.0 sono diventate molto competitive». Infine Francesco Profumo, presidente Acri, che ha messo in guardia sui rischi di una difficile attuazione del Pnrr: «Le Fondazioni posso avere un ruolo determinante per accompagnare il processo, come agenti di sviluppo territoriale».

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