Creatività, idee vincenti per essere innovativi
La creatività è uno dei punti forti di un'azienda vincente e a volte le idee arrivano nei momenti meno aspettati. «Mi è capitato di tornare a casa con un problema che in laboratorio non riuscivo a risolvere. Andavo a dormire con un foglietto e una matita sul comodino, durante la notte mi svegliavo con un'idea e temendo che al mattino non me la sarei più ricordata la scrivevo subito», confida Tiziana Romeo, Head of R&D Technology di Dompé farmaceutici, una fra le più avanzate aziende biofarmaceutiche italiane. «A volte quando cerchi di risolvere un problema continui a pensarci e a pensarci continuamente. Invece ad un certo punto devi smettere, solo allora si riattiva la creatività», che riguardo all'intuito nell'ambito della ricerca aggiunge: «Le idee devono essere fantasiose e sfidanti, per trovare soluzioni diverse ed essere innovativi».
In Dompé dal 1992, Tiziana Romeo ha vissuto le tante trasformazioni dell'azienda. Ha visto nascere la sede dell'Aquila, dedicata allo studio delle molecole di sintesi chimica, e lo sviluppo dei primi progetti nei laboratori ospitati dal CNR di Napoli, dove si lavorava a prodotti di origine biologica e biotecnologica. Oggi guida lo sviluppo farmaceutico di tutte le aree terapeutiche attraverso la progettazione e la selezione del miglior prodotto candidato a entrare nella fase clinica, la gestione della supply chain clinica ed il supporto dei processi autorizzativi da parte delle autorità regolatorie. Tiziana Romeo e il suo team si possono definire come i "sarti del farmaco'; perché danno a ogni principio attivo la veste più adatta: individuato quello efficace, si lavora sulla forma, sciroppo o compressa e poi sugli eccipienti, il tutto per rendere un farmaco più assimilabile, sicuro, efficace e stabile nel tempo; in sintesi si crea un farmaco di qualità. «Il modo di lavorare e di affrontare le sfide del gruppo Dompé è la nostra carta vincente -evidenzia- e già 2 giorni dopo il tremendo terremoto dell'Aquila eravamo in azienda per capire come ripartire».
Attualmente nei laboratori Dompé gli scienziati sono concentrati su circa 10 progetti di ricerca, una pipeline davvero considerevole: «Negli ultimi 2 0 3 anni siamo diventati bravissimi-spiega Tiziana Romeo- Abbiamo lavorato a molecole nuove ed allo stesso tempo studiato come impiegare quelle esistenti in altre aree terapeutiche», è Il caso del Reparixin, un farmaco sviluppato da Dompé che è stato recentemente proposto per il trattamento della polmonite secondaria da infezione da SARS-COV 2 in soggetti con un quadro clinico severo.
«Ogni sviluppo clinico ha costi elevatissimi- aggiunge- se non avessimo avuto alle spalle un'azienda lungimirante, che ci ha permesso di fare scelte coraggiose, non avremmo mai raggiunto questi risultati», e il pensiero va al famoso prodotto da banco contro il mal di testa dalla formulazione orosolubile vincente.
Anche se poi la sfida più grande è stata quella che ha portato allo sviluppo del farmaco biotecnologico per la cura di una rara malattia degenerativa dell'occhio: «Era tutto molto complicato e nuovo, il nostro primo prodotto biotech, ma eravamo tutti animati da una fortissima motivazione, l'obiettivo che avevamo nel cuore era di risolvere un problema ancora senza soluzione -ricorda- È stato un periodo bellissimo, perché abbiamo condiviso un fortissimo spirito di squadra. Abbiamo sofferto tanto e lavorato tanto, week-end e vacanze, ma poi finalmente è arrivato il momento in cui abbiamo sentito di aver fatto la cosa migliore per il paziente, nel modo migliore in cui avremmo potuto farlo».