Aumenta l'approccio alla salute fondato sulla prevenzione
È necessario ripensare l'assistenza sanitaria. Da Dompé soluzioni innovative e di qualità. Anche negli integratori
Obiettivo: cresce il bisogno di dare più vita agli anni, non solo anni alla vita
Nell'era del Covid-19, mentre tra la popolazione cresce come non mai l'attenzione verso il tema della salute, agli occhi della comunità degli operatori sanitari, degli scienziati, delle aziende farmaceutiche e della politica emerge con forza la necessità di rivedere il modello di assistenza. Un ripensamento che, secondo la maggioranza degli attori, non può prescindere da due aspetti: il rafforzamento della medicina di territorio e la prevenzione.
Parliamo di due ambiti, quello della medicina di territorio e la prevenzione, che appaiono fatti apposta per andare a braccetto perché prevedono e richiedono un rapporto più personalizzato, costante, coinvolgente e proattivo (ai fini di ridurre, o cogliere in anticipo, i rischi dello sviluppo di malattie severe o croniche) tra la popolazione e il mondo sanitario, con in prima linea i medici di medicina generale, gli specialisti, le farmacie e le parafarmacie. In questo contesto non è secondario neanche il ruolo delle aziende farmaceutiche, ancora più impegnate, dall'inizio della pandemia, nello sviluppo di soluzioni per la salute innovative, tanto nel settore dei farmaci quanto in altri ambiti, tra cui le nuove tecnologie digitali.
«La pandemia - spiega Davide Polimeni, Chief Commercial Officer Primary Care di Dompé farmaceutici - ha fatto emergere a livello strutturale più domande che risposte, e ora si sta ragionando di trasferire pezzi della filiera della salute dall'ospedale verso la farmacia e la medicina generale».
In che modo Dompé ha deciso di rispondere a questi cambiamenti di percezione, di struttura e di mercato?
«La nostra azienda - risponde il manager - vuole dare centralità all'interlocuzione con medico, farmacista e paziente, proponendo risposte terapeutiche in aree come il trattamento del dolore e il cardio-metabolico, dove abbiamo prodotti di riferimento e di punta, ma anche nella prevenzione così tanto sentita con l'arrivo della pandemia».
Un ruolo crescente nelle soluzioni per la prevenzione lo stanno avendo gli integratori. Quel è il punto di vista di un protagonista nazionale e internazionale di primissimo piano nella farmaceutica quale Dompé su questo mondo?
«In Italia l'esigenza di prevenzione è sempre stata sentita e non è un caso che il modo di riconoscere il valore degli integratori sia tra i più evoluti - risponde Polimeni. Il mercato interno, a fine 2019, valeva già 3,6 miliardi l'anno, con oltre 28 milioni di prescrizioni per 10 milioni di italiani, con un tasso di crescita annuo previsto al 6% fino al 2026. La dinamica socio-demografica della popolazione che invecchia si associa al bisogno di dare più vita agli anni, non solo più anni alla vita. Questa esigenza di migliorare la qualità del tempo si trasferisce nella nutraceutica e nell'integrazione, ambiti rilevanti su cui ci stiamo impegnando per introdurre l'approccio e la qualità di un'azienda farmaceutica.
Con gli integratori Bioritmon, per esempio, abbiamo adottato il nostro modello di lavoro e validazione su prevenzione immunitaria e metabolismo energetico. Sentiamo il bisogno di continuare a lavorare sulle evidenze scientifiche, con prodotti che nascono dall'accreditamento e dalla verifica supportata da studi. La prossima evoluzione non sarà quantitativa, ma qualitativa: l'interazione costante tra medico, farmacista e paziente è decisiva all'interno di questo sistema, e anche l'approccio di comunicazione deve essere capace di trasferire il valore aggiunto dell'evidenza scientifica».