Reparixin

Il nostro impegno nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche ci ha portati alla scoperta della molecola sperimentale Reparixin. Concepita per ridurre la risposta infiammatoria del corpo alle malattie e ad altre condizioni patologiche, al momento Reparixin è oggetto di studi clinici nei pazienti con polmonite acquisita in comunità (community-acquired pneumonia o CAP), incluso il COVID-19, e sindrome da distress respiratorio acuto (acute respiratory distress syndrome o ARDS).
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Il nostro sistema immunitario è costituito da una rete complessa di cellule e molecole che lavorano di concerto per difendere il corpo dall'invasione degli agenti patogeni esterni. Quando un agente patogeno come un virus, un batterio o una sostanza chimica tossica si infiltra nel nostro corpo, il sistema immunitario si attiva immediatamente e reagisce sviluppando una risposta infiammatoria.

 I neutrofili, un tipo di globuli bianchi, sono determinanti per la regolazione delle risposte infiammatorie, poiché sono reclutati principalmente per riconoscere ed eliminare gli elementi patogeni attraverso una serie di meccanismi. Una delle strategie di autodifesa più efficaci mediata dai neutrofili è la produzione di trappole extracellulari di neutrofili (NETosi, da Neutrophil Extracellular Traps). Questo meccanismo intrappola i patogeni in una “trappola biologica” simile a una ragnatela, per poi procedere all'ingestione e all'eliminazione. Se questa risposta non fosse presente, saremmo altamente vulnerabili a qualsiasi minaccia patogena. Fatta questa premessa, l'equilibrio tra NETosi e infiammazione deve essere bilanciato accuratamente per evitare una risposta smisurata, la cui potenziale conseguenza è un’infiammazione eccessiva che potrebbe danneggiare i nostri tessuti sani.

Un nuovo approccio all'infiammazione

L'interleuchina 8 (IL-8, più di recente denominata CXCL-8) è una molecola di segnalazione infiammatoria, coinvolta in particolare nel reclutamento dei neutrofili e nell'attivazione della NETosi durante la risposta infiammatoria. Nello specifico, livelli elevati di espressione genica o proteica dell’IL-8 (nel siero o nei tessuti dei pazienti) sono stati associati alla segnalazione infiammatoria patogena e alla progressione della malattia. Sulla base di queste premesse, Dompé ha concentrato i suoi sforzi sullo sviluppo di una molecola in grado di modulare la risposta immunitaria provocata dalla segnalazione dell’IL-8. Attraverso un'analisi esaustiva dei potenziali target, il nostro team di ricerca ha scelto gli antagonisti dei recettori dell’IL-8, CXCR1 e CXCR2, come i candidati più efficaci per la regolazione della segnalazione infiammatoria in questione. Così abbiamo progettato Reparixin, un antagonista allosterico non competitivo, capace di inibire la segnalazione attivata dall’IL-8 senza alterare il legame IL-8/CXCR1/2 e il turnover fisiologico, elementi comunque fondamentali per una risposta immunitaria normale.

 La nostra ipotesi è stata messa alla prova e confermata dagli studi preclinici. Il primo passo per dimostrare l'efficacia e la sicurezza di Reparixin è stato la valutazione del potenziale immunomodulatorio della molecola nel trapianto del polmone e nel COVID-19.

Cosa sono la CAP e l’ARDS acuta?

La polmonite acquisita in comunità (CAP) figura tra le cause più comuni di ricovero e morte dovuta a infezioni in tutto il mondo: può evolversi nella sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), una condizione gravissima alla quale, secondo le stime, riesce a sopravvivere circa il 60% dei pazienti.

All’inizio della pandemia di COVID-19 nei primi mesi del 2020, alcuni pazienti ricoverati negli ospedali sono stati colpiti da sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). Questa patologia polmonare era nota agli scienziati molto prima dell'inizio della pandemia e può progredire rapidamente in lesioni polmonari acute, dall’esito potenzialmente fatale. L'ARDS è caratterizzata da un'infiammazione polmonare diffusa e può essere innescata da diversi eventi, come malattie o traumi. Quando le persone sono colpite da ARDS, nei polmoni si accumula un eccesso di liquidi che riduce i livelli di ossigeno nel sangue da distribuire agli organi periferici.

In qualità di azienda farmaceutica, abbiamo collaborato con le istituzioni e le organizzazioni sanitarie per rispondere alle esigenze mediche più pressanti del momento, sperimentando il potenziale terapeutico di Reparixin nella polmonite grave e nell'insufficienza respiratoria.

 Reparixin agisce su un meccanismo patogeno diverso rispetto ai target delle terapie attualmente disponibili come, per esempio, gli antibiotici o i farmaci antivirali. Difatti, il trattamento mediato da Reparixin intende esercitare un'azione terapeutica sinergica con le terapie standard e di supporto per migliorare il recupero dalle complicanze del danno polmonare acuto (rispetto al solo trattamento standard).

L’impegno nello sviluppo di trattamenti per il futuro

Sebbene i vaccini abbiano contribuito a mitigare la gravità del COVID-19, per la grande maggioranza delle condizioni di danno polmonare acuto, la scelta dei trattamenti ospedalieri è ancora limitata. Ecco perché Dompé ha deciso di concentrarsi su un programma di sviluppo clinico per aiutare i pazienti affetti da insufficienza respiratoria e danno polmonare acuto.

 Ad oggi, Reparixin ha mostrato un'elevata tollerabilità negli studi clinici sui pazienti ricoverati per polmonite grave da COVID-19. Reparixin è stato somministrato in forma di compresse orali e i risultati ottenuti nel COVID-19 sono stati applicati al disegno di uno studio di Fase III sui pazienti affetti da polmonite (anche da COVID-19) e di uno studio di Fase II nei pazienti con ARDS. Entrambi gli studi sono attualmente in corso.

 Dompé continuerà ad approfondire la valutazione di Reparixin per la riduzione delle complicanze respiratorie nelle malattie polmonari potenzialmente letali, nonché il suo potenziale terapeutico in altre condizioni.