La collaborazione trasforma la ricerca in business

25/09/2021

Dai farmaci anti-Covid ai nuovi materiali figli del “deep-tech” e all’intelligenza artificiale, la collaborazione tra pubblico e privato genera innovazione e start-up.

A Napoli una due giorni sotto il patrocinio del B20 con Istituzioni, Premi Nobel ed esperti internazionali per dialogare sui punti di forza dell’Italia.

15 Settembre 2021 – 18.00 – Collaborate to Innovate (diretta streaming su www.dompe.com) - Aula Magna del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche,Università Federico II di Napoli - Via Tommaso De Amicis 95

16 Settembre 2021 – 10.30 - From Research to Business - Aula Magna Polo San Giovanni a Teduccio, Università Federico II di Napoli - Piazzale Tecchio 80

L’innovazione italiana accelera grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. La tradizionale dicotomia italiana che vede i ricercatori nostrani ai primi posti a livello globale per impatto delle proprie pubblicazioni, ma poco trasferimento tecnologico e imprese innovative basate sulla ricerca potrebbe presto essere un ricordo del passato. Ne sono la dimostrazione i recenti progressi sul fronte dei farmaci anti-Covid, individuati in tempi record grazie a intelligenza artificiale e supercalcolo dalla piattaforma Exscalatesviluppata da Dompé farmaceutici, così come i materiali di nuova generazione figli del “deep-tech” al centro del lavoro di Materias, la spin-off dell’Università di Napoli. La collaborazione tra attori pubblici e privati, che negli ultimi 12 mesi ha permesso anche lo sviluppo dei vaccini in tempi record è diventato un asset strategico per la promozione della salute e del progresso economico e sociale, come sottolineato dal B20, uno dei più importanti “Engagement Groups” del G20.

Le due giornate di incontri alle quali interverranno, tra gli altri, la Ministra dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa, il Premio Nobel per la chimica computazionale Arieh Warshel e il Direttore generale DG Connect presso la Commissione Europea Roberto Viola, oltre al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, faranno il punto su come mettere a sistema compenze e risorse pubbliche e private per accelerare l’innovazione e aumentare la competitività italiana.

“L’emergenza Covid ha creato un’accelerazione senza precedenti nelle Life Sciences, catalizzando la collaborazione tra pubblico e privato e snellendo i processi. Anche i nostri nuovi laboratori sono un esempio di questo trend – sottolinea Sergio Dompé, Presidente di Dompé farmaceutici e Chair della Task Force Salute del B20 che a Napoli ha tagliato il nastro di un nuovo laboratorio di ricerca da 700 mq che ospita oltre 40 ricercatori – ora la sfida è rendere permanente l’accelerazione nello sviluppo di nuove soluzioni e incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto quelli dedicati alle tecnologie più innovative”. Negli ultimi quattro anni l’azienda ha raddoppiato il suo investimento in Ricerca e Sviluppo e nei prossimi tre punta a investire altri 300 Mln di euro, di cui il 70% in Italia.

Tra gli esempi di successo affrontati nella prima giornata (Collaborate to Innovate) ci sarà il caso della piattaforma Exscalate che, proprio a Napoli, inaugurerà un nuovo laboratorio il 15 settembre. Con il progetto Exscalate4Cov (E4C) sostenuto dalla Commissione Europea e che vede Dompé farmaceutici capofila di 33 partner pubblici e privati in 7 paesi, Exscalate ha già permesso di individuare in meno di 12 mesi le prime molecole per il trattamento farmacologico del Covid e ha lanciato la rete di open-innovation collaborativa Mediateper lo screening rapido di molecole in grado di contrastare il Sars-Cov2 attraverso supercomputing e intelligenza artificiale. La prima molecola individuata da E4C è il raloxifene, un farmaco generico a basso costo già approvato nell’uomo per il trattamento dell’osteoporosi e ha appena concluso i test in pazienti Covid. “Per affrontare sfide come quella rappresentata dall'attuale pandemia abbiamo bisogno di nuove medicine: per sviluppare queste medicine servono sia gli studi clinici che la chimica computazionale, che permette di studiare e sviluppare farmaci da testare in tempi più rapidi – spiega il Nobel Arieh Warshel, che presiede il board scientifico di Mediate, che sta creando la prima libreria in crowdsourcing di potenziali inibitori della SARS-COV-2. Lo sviluppo di farmaci sostenuto dal supercomputing ha un futuro molto promettente, soprattutto man mano che si sviluppano metodi sempre più efficaci e potenza di calcolo sempre maggiore».

Il giorno successivo, giovedì 16 settembre intitolato From Research to Business (Dalla ricerca al business), vedrà protagonista la startup Materias che presso l’Aula Magna del Polo universitario napoletano di San Giovanni a Teduccio chiamerà alcuni importanti protagonisti del cambiamento a confrontarsi su come favorire il passaggio dal mondo della ricerca a quello del mercato. “From Research to Business – osserva il presidente di Materias Luigi Nicolais - è una direzione di marcia che definisce un modello di successo affidato a quegli attori genuini del cambiamento che sono i Game Charger alla cui missione Materias si ispira. Ricercatori, innovatori, imprenditori illuminati e banchieri devono collaborare perché le idee vincenti possano diventare brevetti e prodotti di mercato rivoluzionando abitudini e consumi”. Su invito del presidente Nicolais e con la moderazione del giornalista Gianni Riotta interverranno Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca; Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania; Matteo Lorito, Rettore dell’Università di Napoli Federico II; Sergio Dompé, Ceo Dompé farmaceutici e Chair Task Force Health&Life Sciences del B20; Sanzio Bassini, Direttore per il supercomputing del Cineca; Gian Maria Gros Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo; Giorgio Ventre, Direttore della Apple Academy; Enrico Resmini, AD di Cdp Venture Capital; Maurizio Montagnese, Presidente dell’Innovation Center Intesa San Paolo; Roberto Di Lauro, professore emerito della Federico II; Gabriella Colucci, Ceo di Arterra Bioscienze.

Dompé farmaceutici

Dompé farmaceutici rappresenta una delle aziende biofarmaceutiche più dinamiche a livello internazionale impegnata da oltre 130 anni nell’innovazione medica. Oggi, Dompé ha più di 800 dipendenti in tutto il mondo, un sito operativo negli Stati Uniti, nella Bay Area di San Francisco, nonché una presenza di ricerca e sviluppo a Boston. L’attività di ricerca dell’azienda può contare su un network di oltre 300 centri e università in tutto il mondo, con cui sono stati realizzati 27 clinical trial per oltre 2.000 pazienti. Il fatturato 2020 è di 532 Mln €.

Materias

Materias, società patrecipata da Dompé Holdings, è un Early Stage Combined Accelerator per l'avvio di start up basate su materiali innovativi. Spin-off dell’Università di Napoli, gestisce il trasferimento tecnologico e offre servizi di consulenza ai ricercatori di tutto il mondo. Materias investe in nuove aziende focalizzate sui materiali avanzati, promuovendo le attività di ricerca, proteggendo la proprietà intellettuale e fornendo fondi per l'industrializzazione e l'ingresso sul mercato di prodotti e servizi innovativi.

Il settore - I numeri della ricerca farmaceutica in Italia (dati Farmindustria 2021)

1,6 miliardi di € sono le risorse investite in R&S in Italia dalle imprese del farmaco nel 2020. Un valore pari al 17% del valore aggiunto del settore (1,4% in media nell’economia).

34 miliardi di euro è il valore della produzione farmaceutica in Italia nel 2020, con 1,4 miliardi di euro di investimenti in impianti ad alta tecnologia. Valore che sale a 65 miliardi considerando l’indotto.

+74% è la crescita dell’export nel periodo 2015-2020, superiore agli altri partner UE (+48%). È cresciuto anche il valore medio delle esportazioni (+50%), indicatore di innovazione e qualità della produzion

700 milioni di € sono le risorse che ogni anno la farmaceutica investe in studi clinici, generando nuova conoscenza, competenze e risparmi per il sistema della salute, pubblico e privato, e accesso a nuove cure.

In 1a posizione in Italia per investimenti in Open Innovation per addetto e per quota di imprese con accordi di collaborazione con Università e Centri di ricerca pubblici (80%).

L’Italia è in 1a posizione nell’UE (4a nel Mondo) per pubblicazioni scientifiche sul Covid-19. Pubblicazioni che per oltre il 75% sono state “open access”.

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