Distinguere tra ricerca di base e applicata non ha senso

27/02/2020

Distinguere fra ricerca di base e ricerca applicata non ha più senso. “Quello che conta davvero è fare buona ricerca” afferma Marcello Allegretti, chief scientific officer di Dompé, una vita dedicata alla ricerca fra azienda e centri di ricerca, e che dal 2009 guida la ricerca e sviluppo dell’azienda. “La ricerca rappresenta la fonte principale dell’avanzamento della conoscenza e della tecnologia scientifica. Perché questo avvenga, è necessario che si crei un terreno fertile di contaminazione fra imprese, centri di ricerca, ricercatori all’interno di un unicum fatto di competenze differenti in grado di mettere insieme i saperi, dalla biologia, all’ingegneria, alla fisica, alla scienza dei materiali, dalla computistica al digitale. Oggi l’approccio deve essere necessariamente multidisciplinare.”

L’ultimo risultato di questo sforzo comune per accrescere la conoscenza scientifica in campo medico è stato pubblicato suScientific Reports, una delle testate del gruppo Nature. Lo studio dal titolo “Topical recombinant human Nerve growth factor (rh-NGF) is neuroprotective to retinal ganglion cells by targeting secondary degeneration”, con autori principali Li Guo, Elena Fico e M. Francesca Cordeiro, un gruppo di ricercatori dell’University College London, dell’Università dell’Aquila, del Western Eye Hospital, dell’Imperial College healthcare NHS Trust di Londra hanno provato sperimentalmente l’azione del Nerve growth factor ricombinante umano come potenziale agente terapeutico per le patologie del nervo ottico, aprendo così la strada ad un nuovo approccio terapeutico.

Il punto di forza di questo esperimento è l’utilizzo di nerve growth factor in forma topica (collirio) e cioè di metodo non invasivo per intervenire anche sulla parte posteriore dell’occhio.

Nei prossimi anni l’esperimento sarà portato progressivamente verso una validazione clinica. Saranno coinvolti ricercatori provenienti da ospedali, Università, centri di ricerca e imprese. Il risultato sarà in ogni caso l’accumulazione di nuova conoscenza scientifica, nell’interesse della collettività.

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